Quante volte ti sei ritrovato a dover cercare una badante per un tuo familiare? Forse almeno una volta nella vita. Da dove iniziare? Quali sono le carte da giocarsi per assumere la migliore, quella che si prenda a cuore il problema di tua madre, tuo padre o tua nonna e lo rispetti? Quali diritti accordarle o quali doveri richiederle? Quale tipo di contratto puoi valutare? E quanti giorni di prova richiedere per legge, per assicurarti delle sue competenze e dell’affinità con il paziente? L’intesa con il malato è una questione di grande importanza.
Vediamo allora cosa NON fare assolutamente quando si procede con la ricerca di una figura professionale come la badante. Per maggiori informazioni ti invitiamo a consultare Assindatcolf e Domina.
Si sconsiglia questa pratica perché controproducente. Saranno moltissime le persone che chiameranno senza esperienza, senza motivazione o, addirittura, senza alcun interesse. In questi casi è bene affidarsi ad agenzie specializzate, che abbiano già fatto il lavoro per te, come colloqui, attestazione di corsi o diplomi, conferma di esperienza pregressa e così via. Fidarsi dei privati è bene, ma non fidarsi è meglio. Quindi:
1. Non inserire annunci privati per badanti sui social o sulle riviste di lavoro.
Il passaparola è spesso il primo mezzo a cui si ricorre per cercare la badante perfetta per il nostro caro. Ma valutiamo per un momento la questione. Quando si cerca per “sentito dire”, ci si fida di amici o conoscenti e si affida il paziente a persone che non abbiamo mai incontrato che, per passaparola, si dice siano competenti ed oneste. A volte ciò può risultare veritiero, ma spesso la badante ha accudito persone con disturbi o malattie diversi da quelli che a noi interessano veramente. Pertanto, perché affidarsi ad un flusso di “sentito dire”?
Ricordiamo inoltre che chi trova una brava badante, spesso non la consiglia ma la tiene per se’ e propone seconde alternative.
Può accadere che non si voglia pagare quel di più che l’agenzia richiede per assicurarti il meglio. Ma c’è da chiedersi: quanto vale mia madre? O, quanto vale mio padre? Valgono il risparmio che ho, assumendo privatamente e non tramite un’agenzia? Anche se i rischi sono maggiori? Voglio veramente il meglio per loro? Quindi:
2. Non affidarsi al passaparola.
La badante sosterrà un colloquio preliminare con voi, che siete i responsabili del paziente. Vediamo quindi cosa chiedere e quali risposte non ritenere accettabili per una proficua assunzione.
Se la risposta è no ad almeno una di queste domande, non considerare assolutamente possibile la prosecuzione del colloquio.
Se la risposta è no, prosegui il colloquio ma assicurati di sapere se c’è l’intenzione di frequentare a breve un corso in questo settore o meno. Inoltre concentrati sulle sue esperienze pregresse. Fai domande tipo “come ti comporteresti se il paziente avesse all’improvviso questa/o necessità/problema…?” Se il tuo caro ha bisogno di cure particolari, chiedi se la candidata ha esperienza in ospedale, ad esempio, o nel campo.
Se la risposta è no, preoccupati. Di fatti si ha sempre almeno una referenza attestabile da portare. Se così non fosse, vuol dire che la candidata, o non ha mai lavorato nel settore – e per te l’esperienza è di fondamentale importanza –, o ha lavorato ma con pessimi risultati e non vuole farti entrare in contatto con i precedenti datori di lavoro – e per te è importante confrontarti anche se, come detto prima, non è determinante l’esperienza con altri generi di problemi o malattie, magari diversi da quelli del tuo caro. Nel caso abbia lavorato ma all’estero e non può darti referenze in una lingua a te affine, si torna alla questione privati Vs. agenzie. L’agenzia anche in questo caso avrà fatto tutte le ricerche del caso e ti garantirà per lei, non facendoti perdere tempo inutile.
3. Non sottovalutare il valore di documenti e referenze.
Evita persone troppo giovani e con meno di 2 anni di esperienza. L’inesperienza, nonostante il vigore della giovinezza, può portare a problemi nel futuro.
Se durante il primo colloquio, mentre cerchi di impostare il discorso sul percorso da delineare per lo specifico problema che coinvolge il tuo caro, la candidata si porta subito sul discorso retributivo e ferie, non proseguire la conversazione perché tu sarai preparato a concederle i suoi diritti ma solo dopo esserti accertato che la badante faccia al caso tuo.
La parte più importante, dopo esserti chiarito le idee sulle esperienze, le referenze e le competenze, è la motivazione al lavoro. Se alla candidata non interessa il problema, non potrà avere feeling con il paziente. E ricordati che si tratta di un tuo caro. Può accadere che alla badante serva il lavoro, per questioni finanziarie. E questo non è un male: si lavora per arrivare agli obiettivi, ma anche per necessità. Ma il solo interesse della parte pecuniaria non è segno di passione verso il proprio mestiere. Questa professione infatti, come molte altre, ma più di altre, necessita di grande partecipazione ed impegno. Perché è un lavoro spesso arduo, che può richiedere notti insonni e giorni pieni, fisicamente e mentalmente. Quindi:
4. Si sconsigliano caldamente badanti non motivate dalla passione verso il proprio lavoro.
L’assunzione del lavoratore avviene ai sensi di legge. Per quanto riguarda il contratto individuale di lavoro, tra le parti deve esserne sempre stipulato uno e nella lettera di assunzione andranno indicati, oltre ad eventuali clausole specifiche, anche:
5. Se la badante si rifiuta di sottoscrivere il contratto, chiedendo il pagamento in nero, non assumerla.
La ricerca di una badante non è cosa semplice, bisogna tenere a mente molte questioni, alcune delle quali potrebbero non essere così immediate come sembrano. Al di là dell’aspetto legislativo, beneficiare di servizi specializzati nell’impiego delle badanti è sempre la cosa migliore da fare quando si tratta della cura dei nostri cari.
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