Con l’avanzare dell’età la deambulazione diventa sempre più difficile e, nel caso in cui non ci si avvalga degli opportuni deambulatori per anziani, le cadute sono molto frequenti. Una caduta accidentale dopo i 70 anni può avere conseguenze serie. Le ossa infatti sono più deboli ed è più facile che si verifichi una frattura del bacino.
Questa particolare tipologia di frattura rientra tra gli infortuni particolarmente gravi. La frattura del bacino, infatti, può persino causare la morte in casi estremi. Tra le persone che soffrono le conseguenze meno gravi, circa il 30% riporta comunque un’ invalidità definitiva.
Tra le conseguenze che una frattura al bacino può comportare annoveriamo:
Il bacino è la struttura ossea collocata alla fine della spina dorsale. Il bacino ha il compito di trasferire agli arti inferiori il peso proveniente dalla parte superiore del corpo. Inoltre esso è adibito a sostenere gli organi addominali e a contribuire alla locomozione delle gambe.
Il bacino è formato da:
Sostanzialmente il bacino può essere rappresentato come un cono capovolto, ossia con la base nella parte superiore e l’apice rivolto verso il basso. Esso è adibito a contenere gli organi sessuali, gastrointestinali e le vie urinarie, oltre ad alcune strutture vascolari e nervose di grande importanza per il corretto funzionamento del corpo umano.
Le ossa del bacino sono molto grandi, pertanto si possono verificare fratture differenti a seconda della zona coinvolta e del numero dei punti di rottura. È infatti possibile distinguere tra fratture stabili e fratture instabili.
Le fratture stabili si riferiscono a tutte le fratture composte o minimamente scomposte, ossia caratterizzate da un solo punto di rottura. Le fratture instabili invece comprendono tutte le fratture scomposte, ovvero aventi due o più punti di rottura.
Prima di poter ritornare a quelle che possono essere definite come le normali attività quotidiane, prive di ogni rischio o mancato consolidamento della frattura, è necessario aver trascorso un lungo periodo di recupero. Questo periodo di riabilitazione dipende da:
Nel caso in cui si abbia fatto ricorso ad un intervento chirurgico, è necessario sottoporsi ad un mese di immobilizzazione. Solo dopo che sono trascorsi i 30 giorni di immobilizzazione è possibile riprendere gradualmente la gestione delle proprie attività.
Qualora invece non sia stato necessario l’intervento chirurgico, solitamente, vengono prescritti un mese o due di riposo forzato a letto. In tal modo viene garantito un vero e proprio consolidamento dei frammenti ossei.
Le complicanze che possono essere riscontrate in seguito ad una frattura del bacino sono:
A seguito di una frattura al bacino negli anziani, i tempi di recupero sono differenti a seconda che si tratti una frattura stabile o una frattura instabile. E a sua volta essi dipendono dalla terapia che si è adottata in seguito alla frattura.
Nei casi di interventi chirurgici per la frattura del bacino negli anziani, il percorso riabilitativo tende ad essere iniziato entro il minor tempo possibile. Gli obiettivi primari sono quello di aumentare le forze e quello di prevenire l’atrofia nel lato sano. Inizialmente all’anziano sono consentiti solamente esercizi isometrici dell’arto colpito, il quale deve essere posto in estensione completa.
Solitamente la parziale mobilizzazione dell’arto colpito dalla frattura consente una completa riabilitazione. La velocità con cui avviene l’effettiva riabilitazione dipende soprattutto dal tipo di intervento che è stato eseguito. Ad esempio, nel caso in cui si abbia optato per una protesi all’anca, il processo riabilitativo è più veloce. In tal caso, infatti, è necessaria una riabilitazione minore e il risultato funzionale è evidente.
Ai pazienti in riabilitazione viene insegnato a compiere tutti i giorni degli esercizi elementari. Questi hanno lo scopo di rafforzare i muscoli del tronco ed il quadricipite dell’arto inferiore colpito dalla frattura. Tuttavia, eseguire a lungo degli esercizi di sollevamento o spinta di oggetti pesanti potrebbe comportare un risultato dannoso.
Il percorso riabilitativo in seguito alla frattura al bacino che non è stata sottoposta ad un intervento chirurgico risulta essere fortemente sconsigliato. Solitamente infatti è necessario un periodo di immobilizzazione di 8 settimane, a seguito delle quali il paziente è sottoposto ad un programma di riabilitazione simile a quello post operatorio.
Nella maggior parte dei casi di frattura al bacino degli anziani, i trattamenti chirurgici per le fratture instabili sono:
Per tutti coloro che non ne fossero a conoscenza, è possibile chiedere il risarcimento dei danni fisici alla propria assicurazione, richiedendo anche dei punti di invalidità che possono essere compresi tra 0 e 9.
Per quanto riguarda la frattura al bacino, se risulta essere ben consolidata e in assenza o con sfumata ripercussione funzionale, ad essa è attribuito un punteggio compreso tra 3 e 5.