Contrariamente al pensiero comune, la demenza non è una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento, bensì uno dei numerosi sintomi di una malattia che colpisce il cervello, e che comporta la progressiva degenerazione delle facoltà mentali, dell’emotività e del comportamento del soggetto in causa.
Esistono differenti forme di demenza: quella più comune è quella legata all’Alzheimer, che riguarda il 50% dei casi; un’altra molto diffusa è la demenza vascolare, dovuta all’interruzione del flusso sanguigno nel cervello. Vediamo allora i sintomi iniziali della demenza senile e come comportarsi.
I primi sintomi di demenza senile sono:
Al verificarsi di più di uno di questi sintomi è opportuno rivolgersi al proprio medico per ottenere una diagnosi più precisa ed individuare insieme un’eventuale terapia.
I primi sintomi di demenza senile possono essere molto variabili in base alla parte del cervello che viene colpita: se viene colpita l’area sottocorticale si riscontreranno problemi nella funzione motoria e nella sfera emotiva, con la comparsa di allucinazioni; invece, se ad essere colpita è la parte corticale, i sintomi saranno la degenerazione del linguaggio, delle funzioni cognitive e della memoria.
La perdita di memoria a breve termine rappresenta uno dei primi segni visibili, e durante la fase iniziale della malattia si presenta con l’incapacità della persona di ricordare eventi o di completare una conversazione. Altri sintomo che si manifesta nei malati di demenza senile sono i deliri, con la conseguente presenza di convinzioni errate della realtà, che non sono facilmente correggibili e condizionano il comportamento del malato. Questi sintomi, soprattutto i deliri, sono spesso riscontrati nelle persone affette da demenza senile e demenza vascolare.
Familiari ed amici possono aiutare le persone affette da demenza a continuare a svolgere le attività quotidiane, a fare esercizio e a mantenere i contatti sociali. Coloro che soffrono di demenza devono essere tenuti al corrente di tutti i dettagli riguardanti la loro vita, come ad esempio del luogo in cui vivono, di quello che sta succedendo nel nucleo familiare o nel mondo.
Tra i metodi più comuni per aiutare la memoria troviamo: l’utilizzare un grande calendario appuntando tutte le cose da fare per ogni singolo giorno, scrivere delle istruzioni per il corretto funzionamento degli elettrodomestici e fare degli appunti contenenti alcune semplici istruzioni di sicurezza. Un’altra regola fondamentale è quella di non sgridare la persona malata in caso di comportamenti strani, perché bisogna cercare di ridurre all’essenziale tutte le situazioni che possono essere vissute come una minaccia dal malato.
La demenza consiste nella perdita delle capacità di pensiero, memoria e ragionamento fino al punto in cui il paziente non è più in grado di svolgere le attività fino a prima abituali. Il morbo di Alzheimer rappresenta la più comune tipologia di demenza, infatti costituisce circa il 60-80 % dei casi. L’Alzheimer non è un normale elemento dell’invecchiamento, anche se il suo massimo fattore di rischio conosciuto è rappresentato dall’età.
Infatti, fino al 5% delle persone affette da questa malattia riscontrano una manifestazione precoce del morbo di Alzheimer, che spesso appare tra i quaranta e cinquanta anni. Coloro che soffrono di questa malattia hanno forti disturbi della memoria recente, difficoltà nell’orientamento spazio-temporale e problemi di concentrazione.
Non esiste una vera cura per la demenza senile, tuttavia è possibile ridurre il rischio di esserne affetti apportando dei cambiamenti alle nostre abitudini elementari. Tra gli elementi consigliati per la prevenzione della demenza senile troviamo:
Nel caso in cui la demenza senile si sia già manifestata, vi suggeriamo di rivolgervi al vostro medico curante, il quale saprà consigliarvi i farmaci adatti alle vostre esigenze. I medicinali che vi verranno prescritti avranno lo scopo di aumentare la trasmissione tra i neuroni, portando quindi il paziente ad avere un neurotrasmettitore più forte.
Attraverso questi ultimi il paziente potrà recuperare le funzioni cognitive e rafforzare la memoria, così che possa sopportare meglio il peso della malattia facilitando la gestione della situazione alle persone che gli stanno vicine.