CCNL e Lavoro Domestico – pt.1

Tipi di Contratto ed Inquadramenti

Sempre più spesso sentiamo parlare di assunzione di badanti e professionisti specializzati che effettuino assistenza domiciliare. Evitando caldamente l’ipotesi dell’assunzione in nero, che SafeCare24 sconsiglia oltremodo, parliamo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per rapporti di Lavoro Domestico.

Giacché il tema è di grande importanza, lo divideremo in due articoli pertinenti. Oggi vedremo in particolare: i documenti necessari, il contratto di lavoro individuale e ripartito ed i vari tipi di inquadramento previsti dalla legge.

Prossimamente parleremo di permessi per la formazione professionale, nonché di orari di lavoro, di straordinari, licenziamento, periodi di prova e tutto ciò che è connesso con diritti e doveri dei lavoratori.

CCNL del Lavoro Domestico

Il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico di cui parliamo ha valenza da aprile 2013 a dicembre 2016.

Esso regolamenta, tra le altre cose, anche i contratti per badanti o il contratto colf.

Tale accordo, legalmente riconosciuto, si applica sempre a tutti coloro che prestano lavoro come “aiuto alla vita familiare e alla convivenza familiarmente strutturata” e disciplina il rapporto di lavoro domestico lungo tutto lo stivale.

Documenti necessari. Sarà necessario fornire al datore di lavoro documenti assicurativi e previdenziali, documento d’identità valido, diplomi ed attestati professionali specifici. Se i prestatori di lavoro sono cittadini extracomunitari, sarà necessario mostrare un regolare permesso di soggiorno.

Per l’assunzione del lavoratore domestico, parliamo di:

Contratto individuale di lavoro domestico

contratto badanteIl contratto individuale per lavoratori domestici riguarda un solo esecutore di lavoro subordinato. Al momento dell’assunzione, il datore deve stilare una lettera di assunzione firmata da entrambe le parti e scambiata, con dati estremamente importanti. Ne citiamo alcuni ma non tutti, per comodità di lettura.

Per una visione completa, vi consigliamo di leggere il testo completo.

Assunzione a tempo determinato per lavoro domestico

Questo tipo di assunzione è da effettuarsi in forma scritta in una lettera reciprocamente scambiata tra le parti. Ricordiamo che però non è necessaria tale forma scritta se la durata di rapporto è occasionale ed inferiore comunque a 12 giorni.

Si può fissare un termine di durata del contratto solo, ad esempio, per sostituzione di lavoratori per motivi:

Ricordiamo che i datori possono avvalersi anche di somministrazione di lavoro a tempo determinato, ove necessario.

Lavoro ripartito domestico

lavoro ripartito domesticoSapevate che un lavoro domestico può ripartirsi tra due persone? Il lavoro ripartito non è altro infatti che l’assunzione di due lavoratori per effettuare un solo lavoro o, come si direbbe in gergo tecnico, per l’ ”adempimento di un’unica obbligazione lavorativa”.

Va sempre stipulato in forma scritta e ciascuno dei due prestatori di lavoro è personalmente responsabile dell’intera obbligazione lavorativa. In quest’ottica però, essi possono accordarsi per sostituzioni o aggiustamenti di orario, compatibilmente con quanto scritto nel contratto.

Il trattamento economico sarà commisurato in ragione alla prestazione lavorativa effettuata per ognuno di essi e terze parti non possono in nessun caso subentrare per motivi seppur ragionevoli.

Se uno dei due lavoratori termina il proprio rapporto di lavoro, l’intero contratto cessa di esistere. Fanno eccezione quelle situazioni in cui uno dei due o il datore proponga la prosecuzione dell’intero lavoro ad uno solo e l’altra parte è d’accordo.

Ed ora parliamo del nocciolo della questione, ovvero dei livelli di inquadramento che sono previsti dalla legge.

Inquadramento dei lavoratori domestici

I livelli entro i quali si possono inquadrare i prestatori di lavoro sono 4, con rispettivo inquadramento “Super” per ognuno. Vediamoli in dettaglio.

Per quanto concerne il titolo professionale specifico, intendiamo parlare di diploma nello specifico campo oggetto della propria mansione, che segua a corsi non inferiori alle 500 ore, erogati in Italia o in modo equipollente all’estero.

Conclusioni

Il CCNL per lavoratori domestici stabilisce i doveri ed i diritti del datore di lavoro e del lavoratore subordinato. I collaboratori domestici vengono suddivisi in livelli in base alle mansioni svolte, all’esperienza maturata e alle qualifiche. Ai livelli A-B-C-D troviamo, in crescendo, i collaboratori che sono addetti alla casa. Appartengono ai livelli “Super” gli assistenti alle persone, via via sempre più qualificati. I contratti possono essere di tipo individuale o ripartito, a seconda delle specifiche necessità.

Consulta il nostro blog sulla terza età per scoprire altre informazioni e soluzioni utili per migliorare la qualità di vita delle persone anziane.