Quali saranno le misure necessarie da adottare nei prossimi anni per garantire un’adeguata cura ed una buona qualità di vita ad un anziano non autosufficiente? Questa è una delle domande di grande attualità da tempo al centro di dibattito presso il Ministero della Salute.
Con il termine anziano non autosufficiente facciamo riferimento ad una persona di età avanzata non più in grado di prendersi cura autonomamente degli aspetti essenziali della propria vita e cioè del suo benessere psico-fisico nella propria abitazione. Obiettivo del Ministero è quello di garantire un’organizzazione adeguata per l’assistenza a questi anziani negli anni in cui sono maggiormente indifesi e, se possibile, una qualità di vita migliore nell’ambiente a loro più congeniale: la loro casa.
Diverse statistiche hanno evidenziato come la salvaguardia della salute di questi anziani sia una questione urgente da affrontare nell’ambito della salute pubblica. Le ricerche si sono focalizzate sull’attuale grado di invecchiamento della popolazione italiana, il crescente aumento dell’aspettativa di vita ed il conseguente maggiore bisogno di cure fornite dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il numero di persone anziane con malattie croniche e limitazioni fisiche e/o psichiche sta crescendo ed il risultato è il rischio di un aumento del numero dei ricoveri in istituti ospedalieri e privati. Questa situazione si pone anche in conflitto con la necessità e la volontà delle persone anziane di continuare a vivere in casa propria il più a lungo possibile, nonché spesso di mantenere un sufficiente controllo sulla propria libertà di scelta. Inoltre, i costi pubblici e privati di assistenza agli anziani sono in aumento in modo esponenziale. Numerosi sono anche i segnali di allarme che riguardano la qualità di assistenza agli anziani nelle strutture, dovuto ad un numero sempre più elevato di richieste a cui non sempre si può far fronte in modo ottimale.
Tre sono gli aspetti specifici che subentrano quando parliamo di cura della salute delle persone anziane non autosufficienti. In primo luogo, questa fascia di età diventerà sempre più ampia, dato il basso tasso di natalità in Italia e l’aumento dell’aspettativa di vita. In secondo luogo, gli anziani hanno bisogno di vivere a casa più a lungo, mentre la necessità di assistenza continua a crescere. Gli ospedali non sempre soddisfano tale esigenza e non sempre sono garantite strutture adeguate, in grado di soddisfare questa domanda. Di conseguenza, le persone anziane sono regolarmente ammesse alle case di cura perché non ci sono alternative, ma non sempre si trovano a loro agio, lontani dalla famiglia e soprattutto dalla casa in cui sono vissuti per anni, circondati dai loro oggetti e dalle loro abitudini. In terzo luogo, i costi di assistenza pubblica agli anziani stanno aumentando notevolmente ed il loro impatto non può essere assorbito dai soli fondi pubblici messi a disposizione. Questo, a sua volta, ha gravi ripercussioni sul supporto fornito dalla sanità pubblica a quelle persone anziane che ne sono più bisognose.
Il Ministero ritiene importante che le persone anziane con problemi complessi e di lungo decorso siano in grado di ricevere cure a domicilio mediante Assistenza domiciliare programmata (ADP) o integrata (ADI). Si ritengono necessarie, al contempo, delle riforme sanitarie che si concentrino maggiormente sulla cura delle persone non più autosufficienti.
Esiste un Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) che, a livello nazionale, stabilisce gli obiettivi e gli strumenti per la prevenzione che sono poi adottati a livello regionale con i Piani regionali. Si incoraggiano i cittadini ad effettuare diagnosi preventive e check-up del proprio stato di salute, mediante incentivi commisurati al grado di problema, all’età e alle fasce contributive.
L’assistenza agli anziani non autosufficienti ha subìto negli ultimi tempi un’evoluzione che si è concretizzata nel passaggio dal “curare” al “prendersi cura” della persona, nella complessità e globalità dei suoi bisogni, con un’attenzione anche alla famiglia e al contesto sociale di riferimento. L’attuale stato delle cose in tema di assistenza sanitaria al paziente promuove check-up di prevenzione, nonché un corretto e bilanciato uso sia del Sistema Sanitario Nazionale che di investimenti privati per la cura dell’anziano. È bene optare per l’ospedalizzazione quando si ritenga necessario, ma anche di un’assistenza domiciliare personalizzata. In questo modo si mettono a disposizione del malato professionisti che si prendano cura del processo di assistenza in un ambiente a lui intimo e confortevole.
Consulta il nostro blog sulla terza età per scoprire altre informazioni e soluzioni utili per migliorare la qualità di vita delle persone anziane.